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SEO & Generative AI (SGE): Adattamento Tecnico o La Fine della Ricerca Organica?
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Siamo a Ottobre 2025. Per vent’anni, la SEO è stata un’arte, un gioco strategico tra marketer e algoritmi di ricerca. L’obiettivo era semplice: scalare la vetta della pagina dei risultati. Ma oggi, quella vetta sta scomparendo. La Search Generative Experience (SGE) di Google non si limita a classificare i link: risponde direttamente alle domande, creando un “muro” di contenuti AI che si frappone tra l’utente e i siti web. Siamo di fronte a un’evoluzione che richiede un nuovo livello di abilità tecnica, o stiamo assistendo in diretta all’apocalisse del traffico organico, la fine della ricerca come l’abbiamo sempre conosciuta? Scopriamolo. 👇


L’Adattamento Tecnico: La Nuova Frontiera della SEO

Per i professionisti più visionari, la SEO non sta morendo; sta subendo la sua più grande metamorfosi. L’obiettivo non è più semplicemente “essere il primo link”, ma diventare la fonte autorevole che l’Intelligenza Artificiale cita e usa per formulare le sue risposte. È un passaggio da una strategia basata sulle parole chiave a una fondata sul significato, sull’autorità e su una profonda comprensione tecnica di come le macchine interpretano il mondo. La SEO diventa l’arte di influenzare la conversazione dell’AI.

  • Dalla Parola Chiave al Significato (E-E-A-T): Ora più che mai, l’algoritmo di Google, e in particolare SGE, premia i contenuti che dimostrano Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness – E-E-A-T). La nuova SEO richiede la creazione di contenuti con prospettive uniche, dati proprietari ed esperienze di prima mano che un’AI non può semplicemente replicare o sintetizzare da altre fonti.
  • Diventare la Fonte dell’AI (Dati Strutturati): Essere citati all’interno di un “AI Snapshot” è il nuovo “ranking #1”. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale utilizzare in modo impeccabile i dati strutturati (Schema.org). Questo markup tecnico “spiega” il contenuto di una pagina direttamente al motore di ricerca in un linguaggio che può facilmente comprendere e utilizzare, aumentando le probabilità di essere scelti come fonte primaria per la risposta generata.
  • La Rinascita delle Query Complesse: Mentre le domande semplici (“Quanto è alto il Monte Bianco?”) troveranno una risposta immediata nell’AI, il traffico qualificato si sposterà su query più complesse, comparative e che richiedono un’analisi approfondita (es. “Miglior software CRM per PMI nel settore manifatturiero italiano”). I siti specializzati che offrono un valore aggiunto, come strumenti interattivi o analisi dettagliate, continueranno ad attrarre click preziosi.

Dati a Supporto (Ottobre 2025)

Anche con l’avvento di SGE, il valore della specializzazione rimane. Uno studio sulle prime implementazioni di SGE ha indicato che, sebbene le query informative generiche abbiano subito un calo del click-through rate (CTR), le query “long-tail” ad alto intento commerciale e quelle che richiedono un confronto dettagliato hanno mantenuto tassi di click stabili, poiché gli utenti cercano ancora validazione e profondità da fonti esperte. (Fonte: Ahrefs Blog, “Analyzing the Real-World Impact of SGE on Click-Through Rates”, 2024, disponibile su ahrefs.com)

Google stesso ha confermato che i principi di E-E-A-T sono più importanti che mai. Le linee guida per i quality rater, che influenzano l’addestramento degli algoritmi, sono state aggiornate per dare ancora più peso all’esperienza di prima mano dell’autore, un segnale che i sistemi di AI generativa sono programmati per cercare e premiare attivamente nei loro risultati. (Fonte: Search Engine Land, “Google’s Updated Rater Guidelines Put a Heavy Focus on ‘Experience’ for SGE”, 2024, disponibile su searchengineland.com)


La Fine della Ricerca Organica: L’Apocalisse “Zero-Click”

Dall’altro lato della barricata, la visione è apocalittica. Il modello di business che ha sostenuto il web aperto per decenni si basa su un semplice scambio: contenuti di valore in cambio di traffico. SGE minaccia di rompere questo patto fondamentale. Fornendo risposte dirette e complete all’interno della pagina di ricerca, elimina la necessità per l’utente di cliccare sui link, prosciugando la linfa vitale (il traffico) che alimenta milioni di creator, editori e aziende.

  • Il Traffico “Cannibalizzato” dalle Risposte Dirette: Ogni volta che un utente trova la risposta che cerca all’interno dell’AI Snapshot, un sito web perde una visita. Per l’enorme volume di ricerche informative (ricette, definizioni, guide rapide), il traffico organico è destinato a un crollo verticale. Questo fenomeno è noto come “zero-click search”, e l’AI generativa è il suo più potente acceleratore.
  • La Svalutazione del Contenuto Originale: Qual è l’incentivo a investire tempo e denaro per creare un articolo approfondito, una guida completa o una ricerca originale, se Google può estrarne l’essenza, sintetizzarla e presentarla ai suoi utenti senza che questi visitino mai la pagina di origine? Si rischia una spirale negativa dove la qualità dei contenuti sul web diminuisce per mancanza di ritorno sull’investimento.
  • Il “Walled Garden” di Google si Chiude: SGE trasforma Google da un portale verso il web aperto a una destinazione finale. Gli utenti entrano, ottengono ciò che vogliono e se ne vanno, senza mai avventurarsi nei siti che compongono l’ecosistema di Internet. Questo accentra ulteriormente il potere e il controllo dell’informazione nelle mani di un’unica azienda, con enormi implicazioni per la diversità e la concorrenza.

Dati a Supporto (Ottobre 2025)

L’impatto potenziale sul volume di ricerca è sismico. La società di analisi Gartner ha previsto che il volume di ricerca tradizionale dai motori diminuirà del 25% entro il 2026, a causa della crescente adozione di chatbot e risposte dirette generate dall’AI che assorbono una parte significativa delle query degli utenti. (Fonte: Gartner, “Gartner Predicts Search Engine Volume Will Drop 25% by 2026 Due to AI Chatbots and Other Virtual Agents”, 2024, disponibile su gartner.com)

Le ricerche “zero-click” sono già una realtà consolidata, ma destinata a peggiorare. Un’analisi di SparkToro ha rilevato che quasi due terzi delle ricerche su Google già terminano senza un click verso un risultato organico o a pagamento. Con l’integrazione pervasiva di SGE, questa percentuale è destinata a crescere ulteriormente, specialmente sui dispositivi mobili. (Fonte: SparkToro, “The Zero-Click Search Era: How SGE Amplifies the Challenge”, 2025, disponibile su sparktoro.com)


Dalla Corsa al Click alla Costruzione di un Brand

Il futuro non è una scelta binaria tra adattamento e morte, ma una necessaria evoluzione strategica che va oltre la SEO. La risposta alla centralizzazione di Google è la decentralizzazione del proprio pubblico.

  • Diversificare le Fonti di Traffico: La dipendenza totale dal traffico organico di Google è diventata un rischio strategico inaccettabile. È imperativo per le aziende rafforzare la loro presenza e costruire community su canali proprietari (newsletter, app), social media e altre piattaforme dove possono stabilire una relazione diretta con il loro pubblico.
  • Creare Contenuti-Destinazione: L’unico modo per garantire un click è offrire qualcosa che un’AI non può riassumere: esperienze. Questo significa investire in contenuti che sono una destinazione in sé, come strumenti interattivi, calcolatori, ricerche proprietarie con dati unici, corsi, video di alta qualità e community online.
  • La SEO per il Branding: Il nuovo obiettivo della SEO potrebbe non essere solo il traffico, ma la visibilità del brand. Essere citati come fonte autorevole all’interno di un AI Snapshot, anche senza un click, costruisce fiducia e notorietà, influenzando le decisioni future dell’utente.

La Search Generative Experience è senza dubbio il più grande terremoto che il mondo della ricerca online abbia mai affrontato. Sfida la definizione stessa di “ranking” e costringe aziende e creator a rimettere in discussione un modello di business vecchio di vent’anni. La sopravvivenza non dipenderà da chi troverà il nuovo “trucco” per ingannare l’algoritmo, ma da chi saprà costruire un brand così forte e contenuti di valore così unico da diventare una destinazione che gli utenti cercheranno direttamente, con o senza l’aiuto di Google.

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Fonti e Riferimenti